Il lavoro invisibile
                            Storia dell’assistenza psichiatrica nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi

Verso l’apertura delle strutture psichiatriche

La sequenza [cinque] narra la storia della psichiatria contemporanea e degli ultimi decenni e il percorso che ha portato la disciplina ad assumere una veste più aperta. In Austria, da tempo gli ex manicomi sono stati ridimensionati e articolati al loro interno in reparti specialistici, il sistema di assistenza è regionalizzato, l’offerta clinica è stata integrata da servizi di prevenzione e cura dislocati sul territorio. Le cose stanno diversamente in Italia. I manicomi in quanto tali sono stati chiusi. Si sta ora discutendo della chiusura degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari. I casi acuti vengono oggi curati in piccoli reparti psichiatrici, i cosiddetti Servizi di diagnosi e cura degli Ospedali generali, e/o seguiti da équipe pluridisciplinari nei Centri di salute mentale. La figura più autorevole di questo mutamento è stata lo psichiatra Franco Basaglia, che nel 1978 insieme agli operatori psichiatrici riformisti raccolti in “Psichiatria Democratica” ha avviato il percorso che ha portato alla Legge 180. Tuttavia in alcune regioni italiane, come ad esempio in Trentino, sarebbero passati ancora molti anni prima dell’attuazione della riforma. L’ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana chiuse i suoi cancelli definitivamente solo nel 2002. In Alto Adige si registrò per lungo tempo una carenza di strutture e di servizi. Ma dagli anni Novanta del Novecento anche qui è stata istituita una rete di strutture e servizi socio-psichiatrici. In Austria l’“Unterbringungsgesetz” (UbG) del 1991, ossia la legge sui ricoveri in strutture psichiatriche, che ha portato all’istituzione capillare di Patientenanwaltschaften, enti deputati alla tutela dei diritti del malato, è considerata la tappa più importante della riforma psichiatrica. Le costrizioni, però, non sono scomparse del tutto dall’universo psichiatrico. In parte hanno assunto anche forme nuove, più moderne. Ma l’apertura è innegabile.

L’assistenza infermieristica psichiatrica è posta oggi di fronte a nuove sfide e a un profilo professionale trasformato. I cambiamenti della psichiatria hanno modificato anche il lavoro delle infermiere e degli infermieri. Inoltre alcuni di loro sono stati e sono protagonisti importanti di questo mutamento.

I materiali didattici approntati per la sezione [cinque] sono centrati su due aspetti. Essi descrivono il clima di effervescenza creatosi intorno a Franco Basaglia attraverso un documentario radiofonico e raccontano la storia del paziente altoatesino Josef S., che a Pergine Valsugana dovette aspettare a lungo l’attuazione della riforma. A quello italiano fa seguito un esempio austriaco: un gruppo di infermieri psichiatrici tirolesi avvia un progetto di assistenza ambulatoriale.

» Proposta di unità didattica I: Lo straordinario progetto di Franco Basaglia e le difficoltà della sua attuazione. Un documentario radiofonico con una storia di caso
» Proposta di unità didattica II: “Di come sia possibile riuscire a stabilizzare i pazienti psichiatrici al di fuori della Clinica…”. Lo Psychosoziale Pflegedienst Tirol. Un’intervista

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Proposta di unità didattica I:

Lo straordinario progetto di Franco Basaglia e le difficoltà della sua attuazione. Un documentario radiofonico con una storia di caso

Obiettivi didattici:

  • Farsi un’idea del clima di effervescenza creatosi intorno alla prima apertura dell’istituzione psichiatrica a Trieste (l’esperimento di Basaglia)
  • Acquisire nozioni sulle principali tappe della riforma della psichiatria in Italia (compresi i servizi di assistenza e cura oggi disponibili)
  • Rendersi conto della sincronica diacronia dello sviluppo storico
  • Riconoscere la valenza metodologico-didattica del lavoro svolto con storie di casi come possibilità per comprendere la dimensione generale della storia grazie al caso singolo
  • Imparare a conoscere l’uso di media alternativi nella didattica, ad esempio lavorando con un brano audio

 

Informazioni di base:

Negli anni Sessanta la psichiatria europea prese una nuova direzione. Il desiderio di cambiamenti innescò in Italia quel processo che sarebbe sfociato nel 1978 nella chiusura degli ospedali psichiatrici (Legge Basaglia). Il movimento di riforma italiano prese il via dagli ospedali psichiatrici di Gorizia e di Trieste, dove Franco Basaglia avviò l’esperimento insieme a un’équipe di psichiatri, psicologi, assistenti e operatori sociali. Personale medico e terapeutico interessato al nuovo corso giunse dall’estero in questo laboratorio. Muovendo da Trieste, la riforma psichiatrica di Basaglia incontrò una risonanza mondiale. La chiusura dei manicomi e la creazione di una rete di servizi e strutture alternativi furono portate a termine in tempi diversi nelle varie regioni italiane. L’ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana, in Trentino, fu chiuso particolarmente tardi, nel 2002.

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Estratto (15 min.) da Wahnsinn in Triest oder Vokalische Spur zu Franco Basaglia, ORF, Ö1, del 10 aprile 2010, documentario radiofonico di Ingram Hartinger (nato nel 1949). Lo scrittore e psicoterapeuta austriaco lavorò negli anni Settanta come volontario a Trieste con il celebre psichiatra e intellettuale Franco Basaglia. Trenta anni dopo torna nei luoghi che erano stati teatro della pionieristica riforma psichiatrica italiana per realizzare questo documentario sonoro. In esso Hartinger racconta anche la storia di Marco Cavallo. Si tratta di un cavallo di legno e cartapesta. Al suo ventre furono affidati tutti i desideri e gli auspici dei malati. Un giorno lasciò l’ospedale psichiatrico, seguito da un corteo formato da ex internati, medici, infermieri e abitanti di Trieste. Ai fruitori italiani dei materiali didattici – il documentario esiste solo in tedesco – viene messo invece a disposizione l’istruttivo saggio di Maria Grazia Giannichedda, L’esperienza di Gorizia. Siamo tutti matti da slegare, pubblicato in Gennaio 1968:accade di tutto, cominciò con un terremoto, supplemento al n. 22 de “Il Manifesto”, gennaio 1988.

 

La biografia di Josef S. è stata presentata nell’ambito della mostra itinerante “Non vi permetterò più di farmi passare per matto. Una mostra sulla storia della psichiatria in Tirolo, Alto Adige e Trentino”. Essa narra la storia di un paziente altoatesino, ricoverato nel 1964 nell’ospedale psichiatrico di Pergine Valsugana per curare la sua depressione. Il suo destino evidenzia il lungo cammino che è stato necessario per attuare la riforma Basaglia in Trentino-Alto Adige.
 

 

Spunti per gli insegnanti:

Fate ascoltare il montaggio del documentario radiofonico Wahnsinn in Triest oder Vokalische Spur zu Franco Basaglia, della durata di 15 minuti, integralmente oppure ad una ad una le sue nove sezioni. Il documento audio è disponibile in formato MP3. Discutete quindi sulle seguenti domande: che cosa si apprende sul metodo di lavoro di Basaglia? Quale atmosfera regnava fra l’équipe medica in quell’epoca caratterizzata da una grande trasformazione sociale? Come si configurava il rapporto medico-paziente? Qual era la valenza simbolica che scaturiva dal cavallo di cartapesta “Marco Cavallo” e quali potrebbero essere state le ragioni suo enorme effetto?

Mentre il primo impiego di materiali mette in risalto il clima di effervescenza e di rivolta, il secondo sottolinea le difficoltà dell’attuazione delle riforme. Chiedete agli studenti di leggere attentamente la storia del caso clinico di Josef S. (eventualmente già come compito a casa). Durante la lezione discutete insieme sugli aspetti eventualmente poco chiari. Per affrontare in termini critici il caso clinico, potete scegliere fra le due seguenti consegne agli studenti. La prima punta maggiormente sull’acquisizione di sapere (domanda/risposta), la seconda sul confronto discorsivo.

 

Foglio di lavoro per gli insegnanti/caso clinico:

Gli studenti devono ricostruire da soli, avvalendosi del caso clinico di Josef S., le principali tappe della riforma psichiatrica italiana. A tal fine devono formulare domande relative alle seguenti risposte. (circostanze)

Foglio di lavoro per gli insegnanti: Download PDF (una pagina) | Word (una pagina)

Foglio di lavoro per gli studenti: Download PDF (una pagina) | Word (una pagina)


 

Proposta di unità didattica II:

“Di come sia possibile riuscire a stabilizzare i pazienti psichiatrici al di fuori della Clinica…” Lo Psychosoziale Pflegedienst Tirol. Un’intervista

Obiettivi didattici:

  • Conoscere un esempio di impegno infermieristico nel contesto dell’apertura delle strutture psichiatriche
  • Farsi un’idea della storia della nascita e dello sviluppo di una associazione di infermiere e di infermieri sull’esempio dello Psychosoziale Pflegedienst Tirol
  • Individuare le sfide poste dall’assistenza e dall’accompagnamento extra ospedalieri dei pazienti
  • Rendersi conto della valenza conoscitiva delle testimonianze
  • Imparare a conoscere l’uso di mezzi alternativi a lezione, ad esempio lavorando su un brano d’intervista

 

Informazioni di base:

Ci troviamo in Tirolo, fra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Prima dell’entrata in vigore dell’Unterbringungsgesetz (legge sui ricoveri in strutture psichiatriche) nell’ospedale psichiatrico di Hall ventitré dei ventiquattro reparti esistenti sono ancora reparti chiusi. La durata media della degenza della maggior parte dei pazienti è lunga, la strada verso una vita autonoma dopo l’esperienza del ricovero in una struttura ospedaliera è difficile. Anche presso la Clinica psichiatrica di Innsbruck ci si rende conto di un problema, sebbene diverso. La durata della degenza dei pazienti qui è relativamente breve, ma essi ritornano costantemente. A questi problemi un gruppo di infermiere e di infermieri, che in un primo tempo lavoravano come volontari, vuole offrire delle soluzioni. Essi sviluppano un modello di accompagnamento extra-ospedaliero di persone portatrici di disagio o disturbo mentale, che hanno alle spalle una lunga esperienza di ricovero in strutture psichiatriche. Ciò che nel 1986 parte come iniziativa minore si trasforma ben presto – anche, in particolare, grazie alle conseguenze dell’Unterbringungsgesetz (1991) e del Piano di assistenza psichiatrica del Tirolo (1995) – in un servizio indispensabile dell’assistenza psichiatrica extra-ospedaliera, che oggi conta più di trecento operatori e operatrici: lo Psychosoziale Pflegedienst Tirol.

Per Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi (2012), il giornalista e pubblicista Benedikt Sauer ha realizzato una serie di interviste con protagoniste e protagonisti della storia della psichiatria contemporanea e di quella degli ultimi decenni, fra cui anche l’intervista con Karl-Heinz Alber, presidente dello Psychosoziale Pflegedienst Tirol (Servizio di assistenza psicosociale del Tirolo). L’ex infermiere psichiatrico racconta la storia della nascita e dello sviluppo dell’associazione di cui è membro dal 1988. Le cinque pagine dell’intervista possono essere scaricate. Il colloquio fra Sauer e Alber consente di farsi un’idea di ciò che, in una prospettiva infermieristica, costituisce una parte importante dell’accompagnamento extra-ospedaliero delle persone portatrici di disagio o disturbo mentale.

Consegne per gli studenti:

Chiedete agli studenti di leggere attentamente il breve testo (eventualmente già come compito a casa). Discutete insieme sul contesto storico in cui ha visto la luce l’iniziativa assistenziale, spiegate le nozioni e i concetti eventualmente non conosciuti, quali “trattamento extra-ospedaliero”, “paziente recidivante”, Unterbringungsgesetz (legge sui ricoveri in strutture psichiatriche) ecc. e animate quindi una discussione seguendo l’esempio presentato, ad esempio affrontando le seguenti questioni: apertura dell’istituzione psichiatrica, trattamento ambulatoriale verso trattamento ospedaliero, strutture extra-murali in città e nelle aree rurali, infermieri e infermiere quali attori del mutamento…


Materiali di approfondimento

(download pdf)

Helmut Dietl / Marina Descovich / Evelina Haspinger, “Quella condizione insostenibile durava da troppo tempo” I primi passi mossi in Tirolo per consentire alle persone con disabilità mentale una vita al di fuori del manicomio, in: Elisabeth Dietrich-Daum / Hermann Kuprian / Siglinde Clementi / Maria Heidegger / Michaela Ralser (a cura di), Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi, Innsbruck 2012, pp. 219-225.

Matthias Lauer, Fra dignità umana e “assenza di alternative”. Le contenzioni meccaniche in psichiatria al centro del dibattito sui diritti dei malati, in: Elisabeth Dietrich-Daum / Hermann Kuprian / Siglinde Clementi / Maria Heidegger / Michaela Ralser (a cura di), Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi, Innsbruck 2012, pp. 213-217.

Rodolfo Taiani, “Liberare Liberandosi”. Il cammino della riforma psichiatrica in Italia dall’immediato dopoguerra alla legge 180 del 1978, in: Elisabeth Dietrich-Daum / Hermann Kuprian / Siglinde Clementi / Maria Heidegger / Michaela Ralser (a cura di), Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi, Innsbruck 2012, pp. 207-213.

Interviste di Benedikt Sauer con
Christian Haring, Hartmann Hinterhuber, Friederike Hafner, Lorenzo Toresini e Martin Achmüller;
tutti pubblicati in: Elisabeth Dietrich-Daum / Hermann Kuprian / Siglinde Clementi / Maria Heidegger / Michaela Ralser (a cura di), Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi, Innsbruck 2012.

Testo di base:

Elisabeth Dietrich-Daum / Michaela Ralser , “Gli ambienti psichiatrici” nell’area del “Tirolo storico” dal 1830 ai giorni nostri. Uno sguardo d’insieme, in: Elisabeth Dietrich-Daum / Hermann Kuprian / Siglinde Clementi / Maria Heidegger / Michaela Ralser (a cura di), Ambienti psichiatrici. La psichiatria e i suoi pazienti nell’area del Tirolo storico dal 1830 a oggi, Innsbruck 2012, pp. 17-41.